Uno scapolo ricco e bello, braccato da due misteriosi personaggi, trova rifugio a Santa Rosa, presso la famiglia di sua sorella. Sua nipote sospetta che l’apparenza inganni.
Di tutti i film di Alfred Hitchcock, “L’ombra del dubbio” è uno tra quelli che sono invecchiati peggio, sommerso dalla polvere del tempo che l’ha reso oggi stopposo e ultradatato. La componente thriller funziona solo raramente, risultando troppo prevedibile e sbrigativa nel maldestro finale; molto più divertenti le gocce di humour nero distillate dai dialoghi di Thornton Wilder, come le discettazioni sul delitto perfetto tra Joseph Newton e Hume Cronyn e la pedante saccenteria della piccola Edna May Wonacott, proiezione filmica del celebre odio di Hitch verso i bambini. Non si possono comunque negare l’abile sceneggiatura e l’ottimo disegno dei personaggi, sia principali che secondari. Alla valutazione negativa concorre anche il doppiaggio in italiano, uno dei più pedestri e scalcagnati che si abbia avuto modo di ascoltare: fu eseguito in Spagna e conserva una curiosa e improbabile cadenza torinese. Menzione di disonore per Paola Barbara, che diede la voce a Teresa Wright.
Voto: 6-
Trivia
(Hitchcock ha spesso detto che questo era il suo film preferito)
(Esordio da attore per Hume Cronyn, che dopo tanti ruoli da caratterista raggiungerà la notorietà a 74 anni in “Cocoon”, 1985)
L’ho visto l’altro ieri e, come noterai nella mia recensione, ne parlo in maniera abbastanza entusiastica: lo trovo un film ancora abbastanza fresco (anche se come fai notare tu la verisone italiana è pessima), non il migliore di Hitchcock, ma sicuramente uno dei suoi 7-8 film migliori.
Non sono d’accordo con la recensione. Era uno dei pochi film di Hitchcock che non conoscevo, penso di non averlo mai visto in tv.
Trovo che in un certo senso sia un film molto moderno. Per non parlare poi dell’idea del male che si insinua in una tranquilla cittadina di provincia amaericana ripresa in seguito anche se in modi molto diversi (ad esempio in Twin Peaks). Bellissima la descrizione di come cambia il rapporto con questo zio inizialmente idolatrato, il cui arrivo è visto come una salvezza. Assolutamente da vedere. Certo, peccato per il doppiaggio italiano.